Pacchetto Mobilità: la Corte Europea approva le normative previste

Pubblicato il: 22 Ott 2024
Pacchetto Mobilità: la Corte Europea approva le normative previste

Confartigianato Trasporti rende noto che la Corte di Giustizia Europa ha emanato una recente sentenza sull’autotrasporto internazionale, che riguarda i ricorsi presentati da alcuni Paesi contro il Primo Pacchetto Mobilità, adottato nel 2020 dall’Unione Europea.

La Corte ha confermato la validità della maggior parte delle disposizioni del Pacchetto, ma hanno annullato l’obbligo per i veicoli di ritornare ogni otto settimane al centro operativo della società di trasporti, ritenendo che il legislatore dell’UE non avesse sufficienti informazioni per valutarne la proporzionalità.

I ricorsi – presentati da Lituania, Bulgaria, Romania, Cipro, Ungheria, Malta e Polonia (e in alcuni casi sostenuti da Belgio, Estonia e Lettonia) – riguardavano le più importanti disposizioni del Pacchetto:
– il divieto per i conducenti di prendere il riposo settimanale regolare o compensativo nel veicolo;
– l’obbligo per le imprese di trasporto di organizzare il lavoro dei conducenti in modo che possano tornare al centro operativo dell’impresa o al loro luogo di residenza ogni tre o quattro settimane per prendere il riposo settimanale regolare o compensativo;
– l’anticipo della data di entrata in vigore dell’obbligo di installare tachigrafi intelligenti di seconda generazione; l’obbligo per i veicoli utilizzati nel trasporto internazionale di tornare ogni otto settimane al centro operativo nel Paese di stabilimento;
– il periodo di attesa di quattro giorni, durante il quale gli autotrasportatori non residenti non possono effettuare operazioni di cabotaggio nello stesso Stato membro dopo aver completato un ciclo di cabotaggio; la classificazione dei conducenti come “lavoratori distaccati” durante le operazioni di cabotaggio, trasporti tra Stati membri diversi (operazioni di “cross trade”) o alcune operazioni di trasporto combinato, con conseguente applicazione delle condizioni di lavoro in vigore nello Stato membro ospitante.

La Corte ha respinto la maggior parte delle contestazioni, affermando che il Pacchetto Mobilità è finalizzato a bilanciare meglio gli interessi dei conducenti, migliorando le loro condizioni sociali di lavoro, e quelli dei datori di lavoro, garantendo condizioni commerciali eque.

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