18 Aprile 2019

Confartigianato Trasporti: insieme per salvare l’autotrasporto italiano dall’illegalità


Questa mattina, appena dopo l’alba, dopo avere sorpassato decine di camion stazionati per la notte nelle piazzole d’emergenza dell’autostrada, fermo ad un autogrill do uno sguardo alla posta elettronica e mi concentro a leggere un’email appena arrivata, particolare quanto significativa. (segue)

Le lamentele sacrosante dei miei colleghi autotrasportatori, da me stesso condivise, sono all’ordine del giorno, ma questa volta a scrivere è un autista della Romagna.
Non scrive solo per sé, preoccupato per il suo posto di lavoro, ma anche per il suo datore di lavoro, il quale - grandemente sfiduciato - sembra essersi rassegnato all’abbandono dell’attività d’impresa.
La mia prima impressione non è stata quella di leggere per l’ennesima volta la reale mancanza di volontà dello Stato di difendere le proprie imprese dall’attacco illegale dei vettori esteri ma registrare la comunanza degli interessi del lavoratore con il proprio “padrone”.
Solamente nell’impresa artigiana questa comunanza si realizza perché non è assolutamente vero – contrariamente a quello che si afferma - che “piccolo imprenditore significa grande sfruttatore”.

L’autotrasporto artigiano è sempre più sotto scacco da colori i quali ritengono che il prezzo dei servizi di trasporto debba continuare a calare – anche sotto il livello dei costi d’esercizio – nell’interesse della competizione internazionale ed in spregio alla dignità degli operatori del settore.
E’ ormai stato acclarato, scientificamente da diverse parti – anche dall’Albo Nazionale degli Autotrasportatori – che il fenomeno del cabotaggio abusivo si allarga a dismisura sotto gli occhi degli organi preposti al controllo.
Non solo, le frodi fiscali, il contrabbando ed il riciclaggio nonché lo sfruttamento degli autisti passano inosservati alle frontiere ed arrivano ai destinatari con l’esclusione totale della responsabilità dei mittenti.
Ed ancora, nonostante da tempo l’Europa si dimostri incapace di reagire ristabilendo un equilibrio tra i costi del lavoro, le tasse ed il rispetto delle regole nel mercato comune, constatiamo sempre più che è il nostro stesso Paese che non è in grado di fare rispettare le norme.

Per Confartigianato Trasporti bisogna agire subito, serve uno scatto d’orgoglio per la tutela delle aziende che lavorano e pagano le tasse in Italia. Come fare per salvare il comparto dell’autotrasporto, composto per il 95% da micro e piccole imprese che rappresentano il tessuto connettivo italiano? Non è facile né immediato, ma la strada che abbiamo indicato alla politica necessita di provvedimenti urgenti.
E’ necessario che alla volontà manifestata dal Ministro dei Trasporti Toninelli e dal Viceministro Rixi di ridare tutela e dignità all’autotrasporto nazionale debbano seguire gli atti conseguenti.
Dopo aver apprezzato, infatti, lo stanziamento triennale del Governo delle risorse che permettono di compensare parte dei maggiori costi rispetto ai competitors europei, bisogna contrastare l’illegalità diffusa agendo sul versante delle “regole”, per cui servono modifiche significative.

Per ridare fiato alle imprese due sono i principali temi chiesti a gran voce su cui non si può più soprassedere: la ripubblicazione dei costi d’esercizio da parte del Ministero dei Trasporti ed il rispetto della data certa per il pagamento dei servizi di trasporto.
I costi minimi, la cui legittimità è stata sancita anche dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Giustizia Europea, avranno certamente l’effetto di evitare i continui ribassi che deprimono una corretta e leale concorrenza ripristinando un equilibrio nel mercato mentre la data certa favorirà la sicurezza per programmare sia l’ordinaria gestione finanziaria che gli investimenti dell’impresa.
Accanto a queste due richieste, a costo zero per le casse dello Stato, deve essere aggiunta l’estensione della responsabilità diretta al committente, che attualmente si ferma al primo vettore, rendendo così tutta la filiera corresponsabile della tracciabilità dei pagamenti.

Dopo l’ennesimo grido di dolore, rispondendo alle richieste di migliaia di operatori, Confartigianato Trasporti lancia un appello pubblico a tutte le forze sociali, datoriali e sindacali ed alle Istituzioni per cooperare insieme affrontando i veri problemi ed adoperarci per risolvere le emergenze della categoria, migliorandone le condizioni di imprenditori e lavoratori.

L’autotrasporto italiano necessita di redditività e dignità per continuare a vivere.



 

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